mercoledì 29 agosto 2012

Id (Ago 2012) : sconti medi del 15% (tabelle)


Venerdì, 24 agosto, 2012

vari segnali confermano ormai che il mercato immobiliare italiano ha subito nell'ultimo anno una piccola rivoluzione. sul fronte degli sconti praticati rispetto ai prezzi inizialmente richiesti dai venditori la media è adesso del 15%, quando un anno fa era del 12. ma soprattutto è la tendenza a fare effetto: un'abitazione su 5 si vende ormai con uno sconto superiore al 20%



i dati sono estratti dall'ultimo rapporto congiunturale sul mercato immobiliare banca d'italia tecnoborsa, su 1500 agenti del settore intervistati. vediamo come i cambiamenti siano stati rapidi e in un solo trimestre, per fare un esempio, la fascia di sconto compresa tra il 20 e il 30% sia passata dal 15 al 20% dei casi, con impressionante balzo in avanti

State of the Australian Property Market


by Martin Speedie on August 3, 2012

We have created the infographic below using data from the 2011 Census. We have compared it with the previous Census (2006), as well as with data from other sources.

This infographic gives a clear picture of the state of the Australian property market. It provides for some very interesting reading for both the seasoned property investor, and for those looking to invest for the first time.

State of the Australian Property Market

martedì 28 agosto 2012

BT & GZ (2011 ?)

Il Grande Bluff - BT & Zibordi 
2011?
 
Ed ecco i conticini che Cobraf ed il sottoscritto facemmo tanto tempo fa... in una galassia lontana lontana.... ;-)
Mediamente i prezzi delle Case Italiane non potranno rimanere ancora così sostenuti, non tanto perchè sono in Bolla a mo' d'Irlanda.... ma perchè l'Italia è in declino e gli italiani si stanno impoverendo.... 
Perchè farla complicata ? 
Quello che conta è il costo di un mutuo diviso per il reddito di chi compra la casa. 
In Italia tuttora famiglie o single che guadagnano 25.000 euro netti l'anno inclusa tredicesima comprano case con un mutuo da 200.000 euro (se avessero risparmi da parte sarebbe diverso, è solo una questione di indebitamento) e famiglie che guadagnano 50.000 netto fanno il mutuo da 400-450.000 euro 
Il rapporto giusto dovrebbe essere che se guadagni 25.000 l'anno compri una casa che costa al massimo 4-5 volte tanto non 8 o 9 volte tanto.
Negli ultimi anni il valore delle case era del 30-50% superiore a quello compatibile con i redditi e quindi si aggiusterà lentamente per anni fino a quando non torna al livello corretto
 
L'offerta sta aumentando mentre la domanda langue e il credito viene ristretto...

Ma 400 mila euro sono 800 milioni di lire !
 
A Cognento, cioè in un paesino di 7mila anime a mezzora dal centro e dal primo centro commerciale, dove non c'è niente, per cui se hai figli che vanno a scuola o in palestra impieghi una vita a portarli e se sono più grandi ti vanno avanti indietro in moto tutto il giorno sulla via emilia o sulla tangenziale, questo per dire la qualità della vita.
Sono villette che dovrebbero comprare gli impiegati con il mutuo per 800 milioni di lire?
Solo nel 1998 costavano 400 milioni di lire e questo sarebbe il prezzo che riflette il loro valore, cioè 200.000 euro non 400.000 euro.
La finanza non è una scienza ma esistono alcune formule che determinano il valore medio corretto di equilibro di azioni e altri asset: per le case in media non devono eccedere 5 volte il reddito medio annuale.
Questo perchè si suppone che la famiglia (o single) medio non risparmi più di un quarto del suo reddito per comprare casa (il 90% della popolazione, poi i ricchi è diverso) e che occorrano al massimo 20 anni per comprare casa : 
1/4 del reddito medio annuo * 20 anni di lavoro = 5 volte il reddito annuo <> VALORE (medio) di un ABITAZIONE  
Cioè, una volta la gente cominciava a lavorare a 20 o 25 anni e a 40 o 45 comprava la casa, magari con soldi dai genitori qualche anno prima certo, ma la maggior parte non li aveva i soldi e doveva lavorare 15 anni almeno per risparmiarli.
Se la casa costa di più allora occorre attingere ai risparmi accumulati dalla generazione precedente o indebitarsi. 
Questo è possibile per un decennio forse, ma non come soluzione permanente SE IL REDDITO MEDIO NON AUMENTA e il problema è che non aumenta più in Italia e la maggior parte della gente NON RISPARMIA PIU' UN QUARTO DEL REDDITO come negli anni '60.
Per cui senza i mutui non compra. 
Da L’immobiliare: "nuovo anno, vecchio trend. Mutui -44% a gennaio 2012" ... Credo sia evidente il collasso del 2011 e il pessimo inizio del 2012 ...  
Se applichi questa formula, dato che il reddito medio annuo di una famiglia italiana è certamente sotto i 50.000 euro l'anno, anche in Emilia hai che il prezzo medio di un abitazione dovrebbe essere sui 250.000 euro al massimo nelle zone più ricche 
Prova ad affittare una casetta da 400.000 euro a Cognento (MO) e quanto prendi ? 1.000 euro al mese. 
Prova a comprarla con un mutuo al 70% del valore, cioè 300.000 di mutuo e 100.000 in contanti quanto paghi ? 2.500 euro al mese. 
Ehi non ha mica senso! 
Non so come spiegarlo, il costo del mutuo deve essere vicino al reddito che l'immobile può eventualmente generare se affittato, altrimenti occorre che uno dei due valori economici si aggiusti all'altro.
Nei prossimi dieci anni visto che il reddito medio italiano non sale e i tassi sui mutui non scendono più di tanto perchè aumentano ora i rischi di default e pignoramenti con costi connessi saranno i valori degli immobili a scendere fino a quando non convergano con il reddito che teoricamente possono generare.........
Ed ecco un semplice ragionamento contro le minchiate che vi propinano schiere d'immobiliaristi ed analisti "compiacenti" quando vi raccontano tutti i santi giorni come sul lungo comprare una casa sia SEMPRE un investimento vincente... "Sempre" nel campo degli investimenti è una parola molto molto grossa... :-) E se qualcuno la usa... dovrebbe immediatamente scattarvi un campanellino di allarme....
....ritengo che siamo di fronte a un cambio di paradigma epocale: 
la casa diventerà UN BENE D'USO e NON UN BENE RIFUGIO da lasciare ai figli. E' probabile che la legge a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni, ossia che LA CASA NEL LUNGO PERIODO NON PERDE MAI VALORE, NON FUNZIONERA' PIU'. 
(N.d.R.: come vi dicevo tempo fa, in linea generale le case salgono di valore solo se l'economia di un paese cresce nel suo complesso... se invece un'economia è stagnante od in declino le case non salgono di valore oppure perdono di valore. E' logico ma non è scontato, soprattutto se sono anni che vi fanno il lavaggio del cervello...) 
.... In un paese feudale & corporativo come l'Italia è difficile trovare informazioni ed analisi indipendenti ed affidabili. 
Infatti quasi sempre sono le Corporazioni che gestiscono le fonti d'informazione e le società di analisi che si occupano del settore in cui esse stesse operano. 
Per fare un esempio... se salta fuori un'analisi che con Grafici e fior di tabelle ti dimostra che i Notai hanno bisogno di occhiali sovvenzionati dallo Stato perchè svolgono una funzione di utilità pubblica, quell'analisi sarà stata emessa dall'Associazione Notai Miopi Italiani.... E se salta fuori che l'Immobiliare Italiano è in ripresa ed è molto promettente, quell'analisi sarà stata emessa dall'Associazione Costruttori Italiani o da Tecnocasa...
Visto che in Italia è diffusa una vera e propria MANIA psico-genetico-culturale per la CASA DI PROPRIETA'... la potente Corporazione Italiana degli Immobiliaristi da lungo tempo ha partita facile a cacciarci un sacco di palle ed a rifilarci falsi miti.... come quello che comprare Casa è sempre conveniente, su lungo periodo.... Un po' come quando Ennio-pagliaccio-Doris ci raccontava che comprare azioni è sempre remunerativo sul lungo periodo e mal che vada basterà mediare ogni volta che l'azione scende: per esempio se tu nel 2000 avessi comprato a 14 euro Mondadori che oggi vale 1 euro.... beh... sul lunghissimo periodo vedrai che.... ;-) .....
 

Idealista (Ago 2012) : I Prezzi delle Case, in Italia, sono i Più Spoporzionati d'Europa


Pubblicato da team@idealista - Giovedì, 16 agosto, 2012

savills: i prezzi delle case in italia sono i più sproporzionati d&#039;europa (grafici)

i prezzi delle case in italia sono i più sproporzionati in europa rispetto ai redditi. a dirlo è un rapporto proveniente da londra, a cura del centro di ricerche di savills, una delle più grandi società di real estate al mondo

come vediamo nel grafico in alto, che tiene conto dei dati eurostat, un tipico appartamento da 90 mq costerebbe in italia in media 264.000 euro. questo valore, se confrontato con il pil pro-capite (gdp per capita), mette in luce come il rapporto tra prezzi delle case e ricchezza media sia assolutamente sproporzionato

 

l'indice house price ratio (quando è vicino a 4 rappresenta l'equilibrio) in italia è quasi a 8, mentre in spagna, dopo i crolli dei prezzi, sta raggiungendo la normalità e in irlanda, il paese che ha sperimentato la maggiore bolla immobiliare, le correzioni sono state rapide e sonore (questo HPR è quello dato per sano sui 5 dal moderatore di Cobraf)

in questi cinque di crisi, infatti, mentre in molti paesi europei i prezzi delle abitazioni sono scesi in modo notevole, da noi è un fenomeno appena cominciato

 

il rapporto tuttavia sottolinea come il mercato immobiliare di un determinato paese non segua sempre le stesse leggi. nel regno unito e francia, per esempio, i macro distretti di londra e parigi costituiscono un mondo a parte, mentre in italia, suggerisce che, nonostante i prezzi siano i più sopravvalutati del continente, altri fattori possano spiegare questo fenomeno, come per esempio i risparmi delle famiglie

è comunque vero che negli ultimi mesi il mercato italiano sta cambiando in modo rapido e che per la primi volta la crisi del settore si sia estesa a tal punto da poter riservare delle sorprese

Fine del crollo immobiliare negli States iniziato nel 2007-08?


Notare che sarebbe la fine del crollo, non che si è tornati ai livelli di prima! Vedi quì per il grafico di Zibordi.

28 agosto 2012

NEW YORK, 28 AGO - I prezzi delle case nelle 20 maggiori citta' americane, misurate dall'indice Case-Shiller, sono saliti in giugno dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta del primo aumento dal settembre 2010. Nel secondo trimestre i prezzi sono aumentati dell'1,2% rispetto al secondo trimestre 2011.

lunedì 27 agosto 2012

Simon Black: in Tunisia appartamenti di lusso a 600 - 900 $/mq


Articolo segnalato dalla nostra SilveZ:  

Sovereign Man - Tunisia: Blood in the streets?
By Simon Black - Carthage, Tunisia - August 17, 2012

Banking tycoon Baron Rothschild is credited with saying that ‘the time to buy is when there’s blood in the streets.’ Rothschild took his own advice, making a fortune buying deeply undervalued assets following Napoleon’s defeat at the Battle of Waterloo.

Tunisia’s uprising was some 18-months ago, so it hardly qualifies as blood in the streets today. To give you an example, the local stock market (Bourse de Tunis) has recovered from its post-revolution lows, and the TuniIndex is up 17.6% in the last 12-months.

Despite the runup, though, share valuations are not astronomical by any objective measurement; some of the Bourse’s largest companies are valued at less than 10x earnings. With few exceptions, though, dividend yields are 2% to 4%.

These numbers don’t make Tunisian stocks a screaming BUY, though I expect solid long-term growth; as Europe continues to implode, the Tunisian economy will benefit from European companies seeking to park capital and move their operations elsewhere.

One up and coming industry that has a lot of potential is offshore call centers. In Tunisia, like in nearby Morocco, it’s commonplace for locals to speak several languages– Arabic, French, English, and often Italian or Spanish to boot. A few firms are starting to take advantage of this low-cost, polyglot labor pool.

Long-term, I suspect this could be one of many thriving service-based industries in the country. And it sorely needs a boost– unemployment is quite high, and the only net job growth over the last 12-months has been in the public sector.

Furthermore, with Tunisia’s budget deficit north of 6% of GDP and total debt nearing 50%, the country is another example of financial markets recovering long before the labor market, public finances, and the general economy.

Tunisia’s central bank has definitely played its role in this phenomenon. In the 12-months following revolution, M3 money supply jumped 9.2%, a significant figure for an economy that does not have the luxury of issuing the world’s reserve currency.

The central bank has thrice lowered bank reserve requirements over the last year from 12.5% to just 2%, and twice lowered its key interest rate (currently 3.5%).

Consequently, it’s great to be a bank in Tunisia, though not especially convenient to be a bank customer. Interest rates for depositors are lackluster, and the banks do not share the same conservative capitalization ratios that are common in the region.

Tunisia: Blood in the streets?So overall, neither stocks, bonds, nor term deposits are screaming deals in Tunisia at the moment. What I did notice, though, is that some areas of the property market are phenomenally undervalued. (Notwithstanding some exceptions like agricultural land, foreigners can own property in Tunisia…)

My standard benchmark for value in residential property is a sales price of $1,000 per square meter (roughly $100 per square foot).  

That’s cheap anywhere in the world for quality property, and frankly not too many places meet the standard – Ecuador and Colombia among them.

Tunisia shatters this benchmark, with even some of the highest quality apartments in the country selling for below $900 per square meter. Some quality existing homes are even listed at far below the cost of construction, under $600 per square meter.

This makes Tunisia one of the most attractive property markets I’ve come across in a while. Because unlike its stock market, Tunisian property is still priced like there’s blood in the streets.