sabato 8 settembre 2012

FK (set 12) - L'ANCE sbrocca e dice che non c'è nessun crollo dei prezzi


7 settembre 2012 Di FunnyKing

Oddio cosa mi è toccato leggere questa mattina,  sfoglio Google Reader e l’occhio mi cade su una notizia da Economiaweb.it, si tratta del “rilancio” di una news che appare sul portale dell’ANCE, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili.

Dai leggiamola (che pena)

Negli ultimi cinque anni in Italia le compravendite immobiliari residenziali sono crollate (-31,2%) ma i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili: è quanto sottolinea l’Ance in uno studio nel quale si sottolinea che nel nostro Paese «non c’é nessun rischio di bolla immobiliare». I PREZZI NON SCENDERANNO, GRAZIE ALLA CRESCITA DELLE FAMIGLIE.

I prezzi, secondo l’associazione dei costruttori, non dovrebbero scendere così come è accaduto in altri Paesi perché la crescita della popolazione e soprattutto dei nuclei familiari «sostiene una domanda potenziale che ha impedito che i prezzi delle abitazioni scendessero in misura significativa». L’Ance sottolinea che nel primo trimestre 2012 le compravendite residenziali sono diminuite del 19,6% su base annua, a fronte di una flessione dei prezzi sensibilmente più contenuta. La tenuta dei prezzi degli immobili secondo i costruttori rappresenta un fenomeno nuovo poiché dopo i picchi raggiunti negli ultimi 40 anni (1975, 1981, 1992) si era invece registrato un marcato aggiustamento sul fronte dei prezzi. FABBISOGNO POTENZIALE DI 596MILA ABITAZIONI.

Tra il 2004 e il 2010, sottolinea lo studio, i nuclei familiari sono aumentati di 328mila unità all’anno mentre nello stesso periodo le nuove abitazioni messe in cantiere sono state in media 243mila l’anno. «Dal confronto tra abitazioni messe in cantiere e nuove famiglie risulta un indicatore di fabbisogno potenziale complessivo di circa 596mila abitazioni». FAMIGLIE ITALIANE POCO INDEBITATE. L’Ance ricorda che il livello di indebitamento delle famiglie italiane risulta essere uno dei più bassi a livello mondiale, ma hanno dovuto fare fronte a un forte aumento del costo dei mutui (e alla difficoltà di ottenerne uno). Infine l’Ance ricorda che solo il 27,1% degli scambi complessivi riguarda case di nuova costruzione, mentre quasi tre quarti del totale delle transazioni riguarda le abitazioni già in uso. Sono queste, dice l’associazione, a influenzare significativamente il prezzo di mercato. CONFINDUSTRIA HA IPOTIZZATO UN CALO DEI PREZZI. Per i costruttori «evocare scenari di bolle immobiliari nel contesto nazionale italiano, quindi, può determinare processi che si autorealizzano, provocando effetti devastanti non solo nel settore immobiliare, ma nell’intero sistema economico. Infatti, considerato che la ricchezza delle famiglie è costituita per oltre due terzi da attività reali, e di queste l’80% è la quota di abitazioni, la stabilità delle quotazioni immobiliari permette alle famiglie di mantenerne intatto il valore svolgendo, anche, una funzione di sostegno ai consumi». Nei giorni scorsi il Centro studi di Confindustria aveva definito i prezzi delle case ancora troppo alti e aveva ipotizzato una discesa prolungata nei prossimi mesi.

Giuro l’ho dovuta rileggere e poi pizzicarmi per sapere di essere già sveglio. Infine ho verificato la fonte e SI, questa “roba” appare davvero sul portale ANCE.

Sintetizzo, per l’ANCE:

1) I prezzi degli immobili stanno “tenendo”

2) C’è un fabbisogno potenziale di 596mila nuove case.

3) Le famiglie sono poco indebitate

4) Confindustria  ha evocato scenari autorealizanti (ma non vi viene da ridere?) quando recentemente ha ipotizzato un calo ulteriore dei prezzi intorno al 7% nominale.

Ecco lo scenario autorealizzante di Rischio Calcolato:

1) I prezzi si stanno schiantando, basta provare ad andare dal venditore con i soldi cash, belli pronti e puf, come per magia giù le braghe. Provare per credere (qualcuno di noi l’ha fatto per diletto…. è un’esperienza catartica)

2) C’è un tale fabbisogno di immobili che le agenzie immobiliari stanno scoppiando di proproste di vendita, le città sono piene di cantieri fermi e di case nuove che stanno li a marcire.

3) Le famiglie sono poco indebitate….. questa battuta i “palazzinari nostrani” se la potevano evitare. Di grazia, mi chiedo, QUALE FAMIGLIA è poco indebitata, quella di Nonno Gigi e Nonna Maria forse, e i loro due nipotini? Avete presente i due sposini che la casa non la hanno? Si proprio loro quelli precari, senza accesso al credito. Cavoli si! E’ vero sono poco indebitati, anzi per nulla, ma si da il caso che i prezzi attuali degli immobili , nonostante i recenti cali sono ancora anni luce troppo cari per permettere al LORO reddito di sostenere il mutuo necessario.

4) Confindustria è stata ottimista, siamo solo all’inizio dello schianto. Un -30% è lo scenario di Rischio Calcolato, ovviamente autoavverante.

Sul perchè è FOLLE detenere un immobile in italia rimando a questo BEST POST di Rischio Calcolato.

Leggersi anche i commenti su RC. Tipo questo di Ricki:

"Cari lettori di RC, sono sia un piccolo costruttore che un mediatore creditizio, inoltre mia moglie collabora con un'agenzia immobiliare della zona. La mia esperienza personale, abbastanza completa come si evince dalla premessa, mi ha fatto scoprire e capire quanto segue:

I palazzinari vanno divisi non tra grandi e piccoli, ma tra liquidi e illiquidi (solo i secondi, con calma, portano avanti i cantieri)

Tutti, piccoli e grandi, hanno problemi a vendere sotto determinate cifre a causa dell'agenzia delle entrate che usa come "valore corretto", le stime del 2008, in più, se per caso la vendi a meno del valore di realizzo, quindi in perdita, l'avviso di accertamento è praticamente automatico (polli ad aver costruito spendendo troppo).

I privati che hanno urgenza di vendere hanno, una buona parte, una caratteristica comune: mutui con valori residui superiori all'effetivo valore attuale dell'immobile, per cui sono nell'impossibilità di vendere l'immobile al di sotto di certe cifre (avete presente i vecchi mutui al 100 o 120% del valore di perizia?!?)

Tutte le ragioni sopracitate determinano prezzi, sulla carta, ancora molto alti, dando credito ai comunicati ANCE (ma cosa si saranno fumati, un pò di malta fina?)

Morale della favola, entro fine anno, secondo il mio modestissimo parere, il crollo sarà verticale facendo un botto che neanche Little Boy. Chi ha problemi di liquidità, e chi trova un pazzo che ancora vuole comprarsi casa, venda e alla svelta.

Questo è ciò che penso, determinato da ciò che vedo ogni giorno"

O come questo, del fondatore di scenaripolitici:

"fra qualche anno i 370-380 diventano 250 forse meno se la crisi rimane brutta brutta. il mattone raramente dovrebbe superare i 2000 €/mq perchè costruirlo costa 1000-1500. il resto è fatto per ingrassare le banche che ti danno i mutui (manco i proprietari che tanto poi li devono ricadere prima o poi)."
 

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